Visite mediche, nei campi tornano studenti e pensionati
Verona, 20 novembre 2019 – Sono state oltre 1.900 le visite mediche effettuate da Agribi ai lavoratori che hanno lavorato nei campi della provincia veronese nelle raccolte stagionali, dalla frutta agli ortaggi e alla vendemmia. Con una sorpresa: calano gli stranieri e tornano a farsi vedere gli italiani, che sono in gran parte pensionati e studenti.
È il bilancio di Agribi, l’ente bilaterale veronese per l’agricoltura di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, al termine della campagna di sorveglianza sanitaria che prevede visite mediche gratuite rivolte agli stagionali come prevenzione per la salute dei lavoratori.Le visite consistono in un’anamnesi approfondita del lavoratore, accompagnata da test come la spirometria e controllo della pressione, per verificare se esistano patologie particolari che possano dare problematiche in campo come malori, colpi di sole, reazioni allergiche. Quest’anno le adesioni alla campagna sono state massicce: ben 1.900 lavoratori visitati contro i 1.750 complessivi del 2018. Numeri lievitati anche grazie a una nuova zona della provincia coinvolta nella campagna di prevenzione, vale a dire la Valdadige, che ha visto parecchie aziende agricole di Brentino Belluno, Rivalta, Dolcè, Ceraino sottoporre alle visite mediche gratuite i propri braccianti.
“Siamo molto soddisfatti dei numeri – spiegano Sabrina Baietta, Luca Zanetti e Filippo Grandi, funzionari di Agribi che si occupano di sicurezza -, specchio di un’azione efficace e ad ampio raggio nell’ottica di salvaguardare la salute e le persone, della prevenzione e della sicurezza. Oltre a zone dove la pratica delle visite mediche è consolidata, come la Valpolicella e l’Est Veronese, siamo riusciti a raggiungere territori nuovi come la Valdadige, interessata dalla vendemmia, e le zone al confine con il Padovano e il Rodigino, dove si coltivano soprattutto ortaggi, verificando così che le condizioni di salute dei lavoratori fossero idonee a svolgere il lavoro”.
Dal bilancio emerge una massiccia presenza di italiani, seguiti dai romeni, mentre appaiono in forte calo i polacchi, che per anni sono stati una garanzia per le raccolte della frutta nella provincia veronese, soprattutto nelle fragole, nei piccoli frutti e nella vendemmia. “Le squadre di polacchi che venivano ogni anno in Italia sono andate in altri Paesi, come la Germania, lasciando le aziende agricole in grande difficoltà per il reperimento della manodopera. A sopperire alla carenza sono stati molti studenti degli istituti agrari e i pensionati, che hanno dato un importante apporto soprattutto nella vendemmia”.
Al termine della visita i lavoratori ottengono l’idoneità al lavoro nei campi, valida due anni, e un libretto valido per assolvere l’obbligo normativo di informazione e formazione sulla prevenzione, tradotto in 11 lingue per renderlo comprensibile ai tanti stranieri impiegati nei campi. Con un minimo di 15 lavoratori le visite mediche, che sono gratuite, possono essere organizzate nelle aziende agricole. Il tutto avviene con l’ausilio di medici del lavoro convenzionati con l’ente.
Nel 2018 furono 1.750 lavoratori a prendere parte alla campagna di visite mediche, in gran parte per la vendemmia in Valpolicella e nella zona del Soave e per la raccolta delle mele tra Zevio, Belfiore, Ronco e Illasi. Già allora i numeri segnalarono un incremento significativo di braccianti italiani, passati dal 45% del totale al 56%.