Agribi, 50.000 euro per le visite mediche dei lavoratori
Continua l’impegno nel campo della sicurezza di Agribi, l’ente bilaterale veronese per l’agricoltura di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, con nuove iniziative mirate a incrementare la collaborazione con le aziende agricole, supportate nell’individuare soluzioni tecniche e organizzative per migliorare la tutela della salute dei lavoratori.
L’ente ha approvato ora un importante stanziamento di 50.000 euro che servirà a dare un contributo alle aziende agricole per le visite mediche obbligatorie, previste dal decreto legislativo 81/2008 allo scopo di prevenire rischi per la salute dei lavoratori legati ad attività nelle aziende. Tra gli obblighi dei datori di lavoro c’è infatti quello di nominare un medico per effettuare la sorveglianza sanitaria, che comprende una visita medica preventiva per verificare l’assenza di controindicazioni al lavoro e una visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori. Le visite mediche, a spese del datore di lavoro, comprendono anche esami clinici e diagnostici legati al rischio lavorativo.
L’ente andrà dunque incontro alle aziende, erogando un contributo per ogni operaio dell’azienda agricola, a parziale sostegno del costo sostenuto per la visita medica obbligatoria. Il contributo sarà erogato per le visite effettuate dal 1 agosto di quest’anno. Per ottenere il rimborso, occorrerà inviare la richiesta all’ente (info@agribi.verona.it), allegando la fattura da cui si evinca l’importo sostenuto, il numero di visite cui si fa riferimento e i nominativi dei lavoratori.
“In questi anni abbiamo restituito i contributi delle aziende in forma di crescenti aiuti per spingere lo sviluppo e la pratica della sicurezza – spiega Luigi Bassani, presidente di Agribi -. Ora andiamo a irrobustire il fronte delle prestazioni a sostegno della parte datoriale, che può già contare sui corsi di formazione e sulle visite mediche ai lavoratori agricoli stagionali, con questo contributo che va a parziale rimborso delle visite obbligatorie, indispensabili per una corretta prevenzione legata ai rischi lavorativi”.
